Chi siamo

slide3Il laboratorio Pier Paolo Garavini si trova a Faenza, città il cui nome è diventato sinonimo di ceramica in tutto il mondo ed è un punto di riferimento assoluto per la formatura dell’argilla sul territorio e in Italia. 50 anni di esperienza e di sapienza artigianale cominciati nel 1968 quando Pier Paolo Garavini, fondatore dell’azienda, si diploma all’Istituto d’Arte per la Ceramica Ballardini e apre il primo laboratorio a Faenza in corso Baccarini per poi ampliarsi negli attuali locali di via degli Olmi n. 14/16. Oggi l’azienda cuoce in media 15mila pezzi all’anno seguendo le antiche tecniche di modellazione al tornio e a stampo.
L’alta specializzazione dei suoi artigiani è in grado di garantire la realizzazione di qualsiasi manufatto in ceramica: dalla progettazione e disegno, alla forgiatura, all’essiccazione alla cottura. Diversi artisti e architetti italiani hanno scelto il laboratorio come riferimento per la realizzazione dei loro progetti in ceramica.

TECNICHE E LAVORAZIONI USATE
Tornio
Uno dei più antichi metodi di lavorazione dell’argilla. Il tornio è usato soprattutto per la produzione di vasellame anche se Pier Paolo Garavini, grazie alle sue esperienza, è in grado di realizzare i progetti più particolari.

Stampatura a mano
Serve per la produzione di bassorilievi e pannelli e forme semplici in un numero limitato di copie. Il metodo è elementare e consist
e nel pressare l’argilla in piccole porzioni o a sfoglie sullo stampo.

Pressa rotativa e idraulica
Si utilizza per i lavori in serie. Quella

rotativa permette di realizzare velocemente un grande numero di oggetti di natura circolare come ad esempio piatti e bicchieri, quella idraulica invece realizza forme anche complesse a partire da stampi concavi e convessi.

Colaggio
Con questo metodo si possono realizzare forme anche molto complesse a partire da un calco in gesso. E’ un metodo molto comune e poco costoso per realizzare sculture o oggetti di artigianato. All’interno della forma in gesso viene colata la “barbottina”, una argilla in forma liquida in grado di adeguarsi alle forme più audaci.

Rifinitura
Quando ancora i pezzi non sono essiccati del tutto, vengono attentamente ripuliti, in alcuni casi vengono apportate vere e proprie modifiche, fino a raggiungere la perfezione.

Spugnatura
I pezzi vengono passati uno ad uno con una spugna umida per aumentare la porosità ed eliminare le ultime imprecisioni.

Essiccazione
Una buona essiccazione è garanzia di durevolezza dell’oggetto e della riuscita di una cottura senza deformazioni. I pezzi possono essere essiccati all’aria aperta o nell’essiccatoio.

Cottura
Rappresenta l’ultima e la più lunga delle fasi della lavorazione dell’argilla. Gli oggetti vengono infornati e portati ad una temperatura di 980 gradi e, a seconda dell’impasto e della forma, vengono cotti dalle 12 alle 24 ore. Poi vengono fatti raffreddare lentamente. Un’operazione che, a volte, richiede anche più di una settimana.